I grandi campioni hanno il chiropratico accanto al campo di gara, assieme al medico e al fisioterapista.
Ma la chiropratica riguarda ogni sportivo, dilettante o professionista, sia nell’età potente sia nell’età in cui la potenza si coltiva.
Le tre cose che gli sportivi chiedono alla chiropratica
1 Rendere al 100%
La chiropratica aiuta a mantenere la performance sportiva:
– esprimere tutta l’energia di ogni cellula del proprio corpo,
– avere la migliore agilità possibile
– affinare la capacità di regolare i movimenti con esattezza
2 Farsi meno male
Se prendi una brutta botta, un conto è avere un’infiammazione, un conto è rompersi un legamento o fratturarsi un osso.
Se le cellule del sistema nervoso restano “sveglie” e sensibili (invece di essere impasticcate da antidolorifici) non diventate superman ma sicuramente avete muscoli, tendini, ossa e articolazioni che aiutano l’allungamento muscolare, come nello stretching. Quindi meno fragili.
3 Invecchiare più lentamente
Tutti i ventenni diventano quarantenni, settantenni… vi auguriamo d’arrivare a 100: ma come?
Lo sport può farvi invecchiare più in fretta o invece più lentamente della media.
Oltre a non barare con la chimica, oltre a nutrirvi correttamente dovete rispettare la vostra colonna vertebrale e le vostre articolazioni.
Cinque problemi, una soluzione
Molti problemi degli sportivi nascono da sublussazioni tra le vertebre.
1 L’agilità
Una sublussazione vertebrale spesso cambia il modo con cui distribuisci il peso.
Inoltre cambia l’ampiezza dei movimenti di un’articolazione (è la ROM, range of motion); ad esempio si abbassa la ROM quando il collo non riesce più a girarsi quanto prima, oppure il legamento crociato (o qualsiasi altra articolazione) riesce a muoversi solo con un angolo più limitato del normale.
2 l’equilibrio
Una sublussazione vertebrale può anche agire sull’equilibrio. C’entra anche qui la ROM, ma anche la propriocezione, cioè la capacità di sentire (durante ogni movimento) dov’è ogni parte del corpo.
Se è importante mentre camminiamo o saliamo le scale, figuriamoci per fare un goal in rovesciata, un tuffo acrobatico, lanciare un giavellotto o semplicemente correre, che significa esattamente perdere equilibrio in avanti e ritrovarlo ad ogni falcata.
3 la velocità dei riflessi
Una sublussazione che riduce la propriocezione agisce prevalentemente sulla velocità dei riflessi, e spesso si aggiunge ad altre cause che abbassano la performance.
Si combina col maggior consumo di energia (punto 5) e con la minore efficienza meccanica (punto 4)
Attenzione, spesso i riflessi rallentati aumentano anche il rischio di falli, papere, inciampi e soprattutto infortuni.
4 sentire i propri movimenti
Un atleta che ha i nervi “schiacciati” da una sublussazione spesso non se ne accorge, ma scopre di sentire meno bene “dove esattamente ha” un piede, un gomito, eccetera.
E’ un problema di propriocezione, ma anche di meccanocezione (le cellule nervose che ci fanno sentire l’interno dell’articolazione). Viene influenzata la vita cellulare (per appofondire googlate “apparato del Golgi”) e le fibre muscolari sono meno estensibili (per capirsi: è il contrario dello stretching).
Così la rottura del muscolo è più frequente, per cui attenzione: anche questo è uno di quei guai che ne producono altri.
5 avere potenza e energia
Tutti gli atleti vorrebbero più energia; ma la sublussazione spesso riduce l’energia, o più precisamente aumenta il consumo di ATP, una molecola importantissima per il metabolismo energetico della cellula.
Ovviamente si riducono la potenza e la resistenza.
Che fare
Lo sportivo chiede di più al suo corpo, quindi deve controllarlo e fare prevenzione.
Niente di difficile, costoso o impegnativo, ma ci vuole un po’ di disciplina e attenzione.
Basta fare una visita posturale almeno ogni anno (ogni tre mesi per i professionisti o per gli sport più a rischio).
Vediamo che quasi tutti vengono dopo essersi fatti male: costa più dolore, soldi e inattività, è mille volte meglio venire prima.
Resterete più a lungo forti, agili e capaci di gesti atletici raffinati.
E soprattutto sarà meno probabile che vi facciate male.
Sarà meglio per la vostra vita sportiva e per la vostra vita in generale.