Articolo pubblicato nel periodiodico “Notizie Raf” dell’Ospedale San Raffaele di Milano – n°29 – Gennaio 2008
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Il Mal di testa è un sintomo molto comune che colpisce una vasta gamma di persone indipen- dentemente dal sesso, dall’età e dagli stili di vita.
I più comuni sono l’emicrania (spesso di origine ormonale), il mal di testa del weekend (dovuto allo stress) e il mal di testa cervicale (causato dalla tensione cervicale dovuta all’artrosi).
In quest’ultima categoria rientrano anche alterazioni posturali che colpiscono gli adulti e i bambini soprattutto scoliotici.
Vi è mai capitato di vedere un bambino che soffre di torcicollo? Spesse volte le mamme attribuiscono la causa ad un colpo di freddo.
Tale disturbo è provocato dallo spasmo del muscolo sternocleido- mastoideo che si contrae simultaneamente ai muscoli paraspinali controlaterali.
La causa di questo problema, al contrario di quanto si pensa, è però spesso da ricercarsi in altre zone della colonna, anche molto distanti dalla zona coinvolta.
I muscoli, infatti, si contraggono per stimolazione dei nervi del midollo
spinale le cui radici nervose partono dalla colonna vertebrale, all’interno della quale è contenuto il midollo spinale stesso.
L’encefalo, comunemente cervello, fa in modo che la stimolazione neurologica avvenga solo quando la contrazione muscolare è necessaria. Se il muscolo continua ad essere stimolato nonostante il corpo sia in uno stato di riposo ciò indica che tale meccanismo si è inceppato. Tutto ciò può accadere anche per una banale caduta che può determinare uno spostamento vertebrale senza conseguenze o, al contrario, può causare un’infiam-
mazione del nervo.
Quest’ultima, che prende il nome di sublussazione, può determinare una stimolazione aumentata o ridotta del muscolo.
Nel caso del torcicollo, a causa di una stimolazione nervosa continua, si determina uno stato di contrazione muscolare da sublus- sazione vertebrale.
Come interviene il chiropratico in tale circostanza?
Sulla causa (sublussazione) piuttosto che sull’effetto (torcicollo).
Si individua, infatti, la zona vertebrale sublussata e si rimuove la sublus- sazione attraverso specifiche manovre chiamate aggiustamenti chiropratici.
Torniamo ora alla definizione di artrosi cervicale: processo degenerativo delle articolazioni delle vertebre cervicali.
La prima vertebra cervicale, l’atlante, si articola superiormente con l’osso occipitale che fa parte del cranio e inferiormente con la seconda.
Le altre sei vertebre (C2-C7) presentano due processi articolari di collegamento con la vertebra superiore e due processi articolari con la vertebra inferiore. Generalmente il processo degenerativo consiste in una deposizione di tessuto osseo nella zona vertebrale e nei processi articolari. Queste deformazioni, comportando un restringimento del foro intervertebrale da cui emergono i nervi spinali, producono infiammazione per compressione. Spesso una malposizione vertebrale non adeguatamente trattata può diventare sede di degenerazione articolare.
Anche una semplice riduzione del movimento articolare può determinare una degenerazione.
La degenerazione legata all’artrosi può determinare la diminuzione della lordosi cervicale, ovvero della curva fisiologica cervicale.
Il noto colpo di frusta o il tunnel carpale da mouse, determinando postura sbagliata ripetuta, possono indurre questi problemi.
I sintomi più diffusi del mal di testa sono:
• dolore in regione occipitale e cervicale alta
• dolore legato a specifiche posizioni mantenute a lungo
• diminuzione dei movimenti fisiologici vertebrali
• dolore al collo, alla spalla e alla parte alta del braccio dallo stesso lato con o senza formicolio alle dita della mano;
• nausea
• vertigini
• disturbi visivi.
Con il trattamento chiropratico (adjustment) è possibile lenire il dolore rallentando il processo degenerativo e nei casi più fortunati ripristinando la corretta curvatura fisiologica. L’età del paziente, la fisiologia dello stesso e la fase di degenerazione vertebrale incidono ovviamente sui risultati della cura. La prevenzione a questo riguardo è fondamentale.
E’ consigliabile un controllo chiropratico preventivo ogni sei mesi.
Il check up prevede l’esame posturale completo di tutta la colonna cervicale, la palpazione delle verte- bre in posizione statica e dinamica, i test neurologici e ortopedici e la presa visione di radiografie della colonna vertebrale, utili per valutare la presenza di eventuali sublussazio- ni cervicali. La terapia chiropratica non è indicata in casi di fratture, infezioni o in alcune forme tumorali.